Trovare tempo per sé stessi è una delle più grandi sfide del nostro tempo. Tempo per prendersi cura di sé, tempo da trascorrere con qualità, e da passare con chi ci fa sentirsi bene. Comprendere il senso e il valore del nostro tempo ci dona l'autoconsapevolezza di noi stessi e dell'importanza di dedicarlo con chi ci arricchisce, e di spenderlo in modi che elevano la nostra forza psichica interna.
Conoscere a fondo il proprio tempo è parte di un processo di empowerment decisionale, e centra soprattutto con la soddisfazione personale.
Capire il proprio tempo, ed imparare a rispettarlo, è fare pace con un gran fardello esistenziale. Comprendere che non dobbiamo forzare il proprio ritmo per stare al passo degli altri è fondamentale e ci vuole tempo! Tempo per respirare, e rassicurarsi che il tempo del mondo non sia il nostro vero tempo.
Perciò, non paragonarti a nessun altro. Ognuno ha la sua storia, la sua strada, le sue risorse e le sue forze. Quando ci paragoniamo agli altri trascuriamo la nostra storia, il nostro tempo di vita e le nostre capacità a svantaggio dell'idea che abbiamo di un'altra persona che, il più delle volte, ci sembrerà di essere sempre migliore di noi. Così facendo, osserviamo soltanto i loro punti più forti perché abbiamo la tendenza di evidenziare negli altri le qualità che ci sembra non possedere.
Quindi non dobbiamo mai infrangere questa legge, ovvero, compararci con gli altri.
Il risultato di confrontarsi costantemente con gli altri e di non rispettare il proprio tempo per raggiungere i propri obiettivi di vita é senz'altro la perdita della capacità di apprezzare le proprie conquiste con gioia e soddisfazione, ma anche di privarsi dell'autostima e di non saper più godere del tempo libero con qualità e tranquillità mentale.
Il comportamento ciclico di dare per scontate le proprie vittorie spesso ci porta a vedere le nostre sconfitte sempre più grandi. E allora tutto diventa più difficile, più pesante e con troppe cose da fare per un solo giorno. All'improvviso ci colpisce una continua sensazione di stanchezza e l'impressione di che non abbiamo più tempo per concludere gli incarichi più semplice della nostra giornata.
Le conseguenze di questa pericolosa abitudine (mentalmente sviluppata come una dipendenza dal pensiero autocritico) includono la bassa autostima, complessi senza una logica concreta, competitività inadeguata e in genere esagerata, tristezza, procrastinazione, aggressività, tachicardia, ansia e depressione. Nonostante la terapia medicamentosa possa attenuare i sintomi dell'ansia o della depressione, soltanto l’accompagnamento psicologico può farti rompere gli schemi ciclici che sostengono i pensieri deprecativi che impediscono di riappropriarsi di se stessi e del proprio tempo.
Per scappare da questo cane che si mangia la coda è fondamentale capire il perché di questi pensieri. Qual è il grilletto scatenante che fa scattare dentro di me questi pensieri di deprezzamento personale? Questa è senz'altro una delle domande da porsi quando indaghiamo sui cicli di autodeprecazione, e il che a lungo andare può evolversi anche come odio verso sé stessi. Dopodiché imparare come impadronirsi del proprio tempo e, soprattutto, a rispettarlo. E per questo occorre seguire un programma di coaching mentale o farsi consultare da un psicologo.
Commentaires